“Quel giorno il mondo andò distrutto, lasciando in vita
me soltanto. Il cielo che vidi allora era semplicemente pesante, tutti i suoi colori erano stati soppressi. Tuttora ignoro
il sole che dovrebbe splendere al di là di esso”…
[...] E’ trascorso quasi un anno da quando ho iniziato
a vagabondare raccogliendo frammenti inconsapevoli del mio passato. Mi chiedo quale sarà la prossima meta”.
< Da dove mai sarò arrivato…?> [...]
[...] Continuando a vivere, di tanto in tanto capita di imbattersi
in qualcosa che non appartenga al passato.
QUELLA donna era una prostituta.
Era stata picchiata da alcuni clienti perché a causa dell’eccessiva
quantità di droga assunta, la sua lingua non lavorava più come avrebbe dovuto.
Al whisky preferiva il BRANDY. Vendeva il suo corpo accerchiata
da una miriade di spacciatori.
<< Senti, hai mai visto il paradiso e l’inferno?
>>
..disse lei sorridendo.
<< A me occorrono tre biglietti andata e ritorno al giorno!”…
“Non era mia abitudine sborsare denaro per possedere una
donna, ma lei disse che era il suo modo di ringraziarmi per il brandy..
<< E poi, io ho un debole per i tipi come te! >>
Chiese di sapere come mi chiamassi. Le risposi che purtroppo
il mio nome non viaggiava con me. Allora la donna, quasi fosse stato naturale, sussurrò
<< Capisco. Questa città non possiede il senso della realtà
neppure nella misura di un bicchiere, perciò puoi dare anche a me il nome che preferisci. >>
Quando la chiamai BRANDY lei sorrise fra le mie braccia, simile
a un fiore.
La mattina seguente, il suo cadavere era a terra nel vicoletto
sul retro.
Al solito bar, mentre ero intento a svuotare il bicchiere, giunse
alle mie orecchie la conversazione tra alcuni uomini dietro di me.
“Se avesse continuato come sempre a vendere il proprio
corpo buona buona, non le avrei negato la droga. Ma aveva deciso di non accettare più clienti. In ogni caso, al giorno d’oggi
uno o due cadaveri di prostitute non fanno notizia. Domani mattina non si ricorderà più nessuno… …DI QUELLA PUT**NA
SEMPRE SBRONZA DI BRANDY.”
…
…BANG…
…
L’odore dell’alcool, delle sigarette, del sangue
e della polvere da sparo, penetrarono con facilità le mie narici.
In mezzo alle grida e alla confusione… …il gestore
dietro di me, urlò qualcosa.
<< Jigee…!!>>
Ma visto che NON era il mio vero
nome,
non mi voltai.
Aveva scelto un biglietto di sola andata, ma non per il paradiso
né per l’inferno, semplicemente verso il nulla. Io, che non possiedo neanche quel biglietto, invece, dove andrò? Io
che conosco bene il sangue, la polvere da sparo e la sua pelle, da dove sarò venuto?
TUTTA LA VERITA’
CHE POSSIEDO NON ARRIVEREBBE A COLMARE UN BICCHIERE.
[-Stigma-]