A cavallo tra ‘700 e ‘800 si sviluppano molti movimenti
culturali (Utilitarismo,Spiritualismo,‘post-illuminismo’ degli ideologi..)tra cui il Romanticismo e l’Idealismo,nati
in Germania ma divenuti presto di ‘dominio europeo’
ROMANTICISMO :
- Fasi storiche del termine :
* Medioevo -> fra i popoli di “lingua romanza”
prende vita il romanzo cavalleresco..
* ‘600/’700 -> il termine romantico viene usato
per definire il meraviglioso, il fantastico, l’irrazionale; l’aggettivo indica quelle sensazioni di emozione suscitate
da un paesaggio,da una scena, dalla natura..
* ‘800 -> viene coniato il termine Romanticismo, a designare
una corrente di pensiero ma soprattutto una nuova concezione della vita, dell’arte e della sensibilità, che tende a
superare i limiti imposti dall’illuminismo.
(nota: il Romanticismo appare quindi elemento collante tra tre
diversi periodi storici)
- Situazione socio-culturale:
* Rivoluzione industriale -> (sconvolge l’organizzazione
della vita sociale e del lavoro, creando nuovi classi sociali e nuovi modi di produzione; ciò si ripercuote sul piano culturale)
degenera in un costante dedicazione al puro “possesso-guadagno” , nella deturpazione dell’ambiente e nella
esasperata fiducia del ruolo della scienza/tecnica nella vita dell’uomo.
* Rivoluzione francese -> (segna la fine dell’ancien
régime e del restante feudalesimo e porta alla formazione di uno Stato fondato sui diritti dell’uomo-cittadino) si rivela
una vera e propria repressione che con la caduta del Bonaparte, diviene terrore e sete di potere.
(Nota: il Romanticismo è una reazione sia alla deludente Rivoluzione
Industriale, causa del disagio ambientale e della sua contaminazione, sia alla fallimentare Rivoluzione Francese, causata
dalla troppa fiducia nella politica d’emancipazione e soprattutto dalla corrente illuministica. Ne deriva un sentimento
di antifrancesismo e un rifiuto dell’Illuminismo; i giovani preferiscono indirizzarsi verso l’arte e la religione)
- Caratteristiche:
* Primato del sentimento -> diviene il fondamento del pensiero
e dell’attività pratica, ossia l’unica facoltà capace di condurre l’uomo al cuore della realtà; questo perché
il sentimento, tendendo all’infinito, porta la ragione ad una intuizione della natura e dell’io come totalità
rendendo possibile la conoscenza intuitiva della sfera che Kant definisce noumenica. In questo modo il sentimento smette di
operare nella soggettività, diventando un valore oggettivo.
* Primato dell’arte -> è la via che il sentimento sceglie
per arrivare all’infinito, è creazione geniale e spontanea, libera da ogni regola (lontana dal canone estetico classico,
che porta all’imitazione). Essa svela l’enigma del mondo e, come sostiene il poeta Novalis, rende infinito ciò
che la scienza mostra finito e aiuta il poeta a trovare nel mondo il divino che è nell’uomo. In questo modo il mondo
diviene rappresentazione dell’io, in quanto l’intera realtà si manifesta come creazione interiore dell’uomo
(Idealismo magico).
I romantici dunque giudicano la realtà con i criteri dell’arte
stessa, facendo dei geni-artisti una casta superiore (Hauser).
* La natura infinita -> attraverso l’oggettività del
sentimento e la creazione artistica, è possibile percepire l’infinità della
Natura, intesa come il divino sceso nella realtà, un organismo vivente i cui elementi esistono in funzione della sua totalità,
soggetta a trasformazioni continue. A sostenere questa teoria interviene J. Wolfgang Goethe, che pur essendosi distaccato
dal romanticismo, descrive la totalità della natura in termini di unità dinamica (formazione continua) riprendendo il concetto
spinoziano, anche nella concezione del divino come immanente alla natura (“la natura è abito vivente della divinità”)
e come forza creatrice della realtà. In questo senso quindi G. critica il meccanicismo allo stesso modo dei Romantici.
* Il titanismo -> l’infinito della natura è riscontrabile
anche nell’uomo, il quale attraverso lo Streben (sforzo) aspira a superare la propria finitezza. Questo processo però
è senza fine in quanto a ogni meta ne segue una nuova, ogni realtà è incapace di esaurire l’infinito. Tale tendenza
si manifesta, oltre che come titanismo (elemento che deriva dallo Sturm Und Drang), come faustismo, termine che Goethe introduce
per indicare l’atteggiamento di chi vuole possedere i segreti/privilegi del mondo e impegna tutto se stesso in questo
progetto, eventualmente vendendo se stesso, come appunto farà Faust che, dopo aver venduto l’anima al diavolo in cambio
della possibilità di rivivere l’intero cammino della specie per superarne i limiti grazie a scienza e tecnica, subisce
la sconfitta fallendo.
* Nostalgia ed evasione -> il fallimento dettato dalla finitezza
dell’uomo, incapace di giungere all’infinito produce nei romantici il senso di nostalgia, la Sehnsucht, ossia
il desiderio del desiderio, aspirazione struggente, e con l’evasione che, in seguito alla scoperta della necessità di
scoprire nuove realizzazioni da sostituire a quelle indirizzate all’infinito (creazione artistica), viene intesa come
fuga dalla banalità del quotidiano, come ricerca di ciò che si è perduto, sia esso il passato (nell’Iperione è la classicità
greca) o sia esso il diverso (la scoperta di nuove culture). Si crea così il mito del viandante, colui che vaga senza meta.
* L’amore romantico -> sia esso amore-passione (turbamento
dell’essere di chi ama) o amore-fusione (unione spirituale degli amanti), il nuovo senso d’amore dei romantici
implica una rivoluzione sia nel senso di libertà di scelta (all’epoca c’erano i matrimoni combinati) sia nel senso
di riconoscimento della parità tra i sessi, i quali combattono allo stesso modo le convenzioni sociali.
* La morte romantica -> essendo l’amore una fusione
completa, la morte diviene un dramma supremo: dopo la morte della persona amata, non si può che sognare anche per sé una fine
immediata. La morte diviene così un rifugio capace di mettere fine agli affanni umani, ma anche una vertigine voluta/cercata.
* Storicità -> contrariamente
all’illuminismo, il romanticismo da molta importanza alla storia, alla tradizione, portando avanti il discorso della
continua mutazione, la quale vale anche per l’individuo (“in fieri”). Questo continuità richiama una nostalgia
verso il Medioevo, del quale si vorrebbero riproporre la stabilità sociale e la purezza dei valori (cristiani =.=). Per questo
il R. viene definito cultura della restaurazione. Nasce contemporaneamente una moto di protesta che interessa politica, religione
e soprattutto la patria, che appare oppressa dallo straniero e negata agli esiliati. Queste sensazioni portano all’appello
alla nazione e alla voglia di una sua ricostruzione. L’idea di nazione nasce quindi con entità di etnia (identità
storico-spirituale) ma per molti acquista subito un carattere razziale, di sangue, diventando una totalità a sé, dotata di
proprio spirito e per questo superiore ai suoi componenti.
* Religione -> vi è una rivalutazione della religione sia
in campo “politico” (strumento per la rinascita europea) che culturale, ma soprattutto spirituale: la religione
si presenta come il principio unitario della realtà, come il sentimento dell’infinito, ossia una rivelazione continua
all’interno dell’uomo, dove giace il fondamento stesso della religione, nonché il suo fine ultimo (Schleiermacher
: “esperienza immediata e individuale della natura infinita). Nasce una forte libertà di culto, mezzo per arrivare alla
vera unificazione.
IDEALISMO :
- Fasi storiche del termine :
* ‘600 -> nella filosofia viene introdotto il termine
idealismo, ad indicare la teoria delle idee di Platone (riferimento che avrà vita breve in quanto si diramerà nei due seguenti
indirizzi..)
* ‘6-700 -> Idealismo gnoseologico (Kant:esiste qualcosa
aldilà del pensiero che non ci è dato conoscere) e quello ontologico (Cartesio e Berkeley,l’uno in dubbio e l’altro
contrario alla teoria di una realtà aldilà del pensiero)
* ‘7-800 -> Idealismo tedesco, detto anche assoluto,
parte dalla critica sul Kantismo, per poi approdare ad una negazione di essa; si passa quindi da un aspetto finito (i limiti
cercati da Kant) ad uno infinito (realtà come assoluto) della filosofia. Può essere definito “filosofia dell’età
romantica”, nonostante molti pensatori idealisti non sono del tutto romantici.
L'idealismo trova
le sue basi nella critica ad alcuni aspetti del Kantismo.A cominciare dal noumeno:affermare l'esistenza della "cosa in sè",non
conoscibile mediante l'esperienza,risulta contraddittorio in quanto l'esistenza deriva appunto dall'esperienza,secondo la
dottrina idealistica,proprio perché può essere pensata, il noumeno non può rimanere totalmente inconoscibile. Da qui la negazione
della cosa in sè e l'affermazione del soggetto trascendentale come principio assoluto della realtà. Non esiste dunque,tramite,limite tra pensiero e realtà (immanentismo). A differenza dal criticismo Kantiano,l'idealismo
è caratterizzato da una forte fiducia nella metafisica. Altri elementi comuni dell'idealismo sono:la definizione di realtà
come Spirito,Infinito,Assoluto;la concezione di Dio come processo continuo di autorealizzazione(dimensione storica);aspirazione
all'infinito il cui processo passa attraverso il finito.